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Lettera d’intenti Sindacato Autonomo dei Militari – SAM

Il S.A.M. – Sindacato Autonomo dei Militari, nato nel giugno 2018, dal 28 marzo 2019 è finalmente operativo. Il nostro percorso iniziato nel 2011 e concretizzatosi nel 2016, con l’associazione Movimento2Stellette, è stato lungo e pieno di insidie. Dopo la sentenza 120/2018 della Corte Costituzionale che ha finalmente riconosciuto il diritto dei militari di poter costituire sindacati, abbiamo avviato tutte le procedure nel merito per attivare questo progetto ormai pronto da troppo tempo. Come è stato negli anni, il primo scopo della famiglia SAM è quello di fare in modo che ogni cittadino con le stellette possa pienamente autodeterminarsi sul posto di lavoro.

In riferimento a quelle che sono state le audizioni riguardanti le proposte di legge sull’esercizio dei diritti sindacali per i militari, audizioni che non ci hanno visto partecipi per questioni tempistiche asseverative, dopo aver appreso che la Commissione Difesa ha deciso di prendere come testo base da portare in Parlamento la proposta di legge 875, ribadiamo che la stessa, così per come è attualmente strutturata, darà al personale militare una sindacalizzazione ancor più limitata rispetto a quella già “separata” della Polizia di Stato e normata dalla legge 121/1981. I cittadini con le stellette non possono accettare l’ennesimo affronto che non permetterà l’esercizio di un diritto, oggi costituzionalmente garantito. Ecco perché il primo punto imprescindibile di quelli che sono gli intenti del SAM è garantire al personale quantomeno una libertà sindacale “separata” come quella normata per la Polizia di Stato. Ciò premesso per noi il confronto è sempre stato importante, pertanto riteniamo opportuno iniziare a parlare di proposte e progetti, fissando obbiettivi nel breve e medio termine, atti a soddisfare gli interessi soggettivi e collettivi degli uomini e donne delle FFAA e FFPP a ordinamento militare, partendo dal promuovere:

  1. un sindacato militare quanto meno paritetico a quello delle Forze di Polizia ad ordinamento civile, come normato dalla legge 121/81 e ss.mm.ii.;
  2. l’insegnamento della cultura del diritto e l’autodeterminazione sul luogo di lavoro del singolo;
  3. un’azione di sensibilizzazione sulla gestione dello stress da lavoro e dello stress post- traumatico, con particolare riguardo alla salvaguardia del posto di lavoro;
  4. la tutela della salute e la salubrità sui luoghi di lavoro, con particolare riguardo per la tutela del personale oggi ammalato per l’esposizione all’uranio impoverito, amianto e a causa dei vaccini
  5. un’omogenea applicazione delle norme/circolari su tutto il territorio nazionale;
  6. le pari opportunità, una maggiore tutela dei minori in applicazione delle norme sulla maternità/ paternità, la stabilizzazione di coloro che, assegnati temporaneamente in legge 104/92, 42bis, 267/2000, superati un tot di anni, possano essere confermati definitivamente, misure a riguardo del personale divorziato;
  7. una programmazione chiara che disciplini la stabilizzazione del precariato militare, con adeguate misure di salvaguardia per il transito nelle altre forze armate e forze di polizia;
  8. la sensibilizzazione per un’equa redistribuzione dei reparti su tutto il territorio nazionale;
  9. al fine di migliorare i riflessi sul benessere del personale impiegato su “Strade Sicure”, la possibilità di impiegare lo stesso in primis presso le regioni di servizio, inoltre al fine di salvaguardare la tutela della salute relativamente all’eccessivo carico, per il medesimo servizio, parificare l’equipaggiamento a livello interforze finanche a dotare il personale di manette e di pistola taser;
  10. la puntualità nei pagamenti ,l’abolizione del CFI e CFG in favore di un monte ore me

    nsile obbligatorio da porre in pagamento, l’abolizione di qualsivoglia trattamento economico sfavorevole ancora in vigore e l’adozione dei buoni pasto in sostituzione del servizio mensa;

  11. l’attuazione della previdenza complementare e il riconoscimento dei benefici combattentistici.

                                                                                              IL COMITATO                                                                                                 DIRETTIVO TEMPORANEO